Cubiles de Marra Mala

Nascoste tra la rigogliosa vegetazione delle pendici settentrionali del Monte Ortobene, nella suggestiva località di Marra Mala, si celano testimonianze architettoniche agro pastorali tutte da scoprire. Le strutture sono costituite principalmente da antichi “cubiles” (ovili in pietra) e “agorros” (recinti in pietra destinati al bestiame), tutti accuratamente costruiti utilizzando la pietra granitica locale.

La struttura relativamente meglio conservata tra queste antiche costruzioni, presenta una forma circolare di dimensioni e soprattutto altezza modesta, se confrontata con altre analoghe strutture presenti sul monte. Tuttavia, risulta difficile stabilire con certezza la sua funzione originale. Infatti, nonostante la grandezza, manca di elementi caratteristici tipici delle abitazioni dell’epoca, come nicchie per gli oggetti di uso quotidiano (che potrebbero essere stati presenti nella parte di muro ora crollata) e “su fochile,” l’area dove veniva posizionata la brace per riscaldare l’umile dimora (che non escludiamo possa essere stato rimosso in un secondo momento. Purtroppo, di fatto, le prime pietre a sparire sono solitamente proprio quelle che costituiscono questo elemento peculiare. Queste pietre infatti hanno una forma allungata e solitamente squadrata, rendendole particolarmente attraenti per coloro che desiderano sottrarre materiali dalla costruzione. Inoltre, il fatto che siano posizionate direttamente a terra facilita ulteriormente il loro prelievo).

A circa 10 metri di distanza dalla prima struttura, in linea d’aria, si trova la seconda. Quest’ultima, purtroppo, è completamente crollata, ma i suoi basamenti emergono dalla vegetazione come vecchi testimoni di un tempo passato. 

La struttura presenta una larga pianta circolare, di poco ovalizzata, una caratteristica condivisa con molte altre costruzioni dell’Ortobene. Tuttavia, un elemento aggiuntivo suscita grande curiosità: alla fine di questa struttura si collega una più piccola costruzione circolare. Ciò che rimane di questa struttura suscita grande interesse, poiché rappresenta una caratteristica finora non documentata nelle altre costruzioni presenti sul Monte Ortobene, almeno secondo la catalogazione effettuata dalla nostra organizzazione. Tale connessione apre diverse possibilità interpretative. 
La qualità della lavorazione delle pietre nella struttura circolare più piccola è notevolmente superiore rispetto a quella osservabile nella struttura più grande. Qui, le pietre sono quasi squadrate, suggerendo una selezione più accurata dei materiali. Questo solleva diverse ipotesi: potrebbe trattarsi di un piccolo spazio adibito al deposito di oggetti e strumenti di uso quotidiano, oppure potrebbe aver funzionato come un caminetto o una fornace utilizzata per la cottura di alimenti o altro. Non si può escludere, inoltre, che rappresenti un residuo di una struttura più antica, riutilizzata in epoche successive.

Altre costruzioni punteggiano l’area, alcune ormai inghiottite dalla rigogliosa vegetazione, con solo poche pietre che affiorano timidamente. Altre, invece, giacciono completamente crollate, facendo sì che la loro struttura circolare sia appena riconoscibile.

Poco distante dal primo “cubile,” si trova un’estesa recinzione rettangolare in pietra, notevole per la presenza di una spaziosa nicchia ben visibile posta a lato dell’ingresso. Questa caratteristica aggiunge un ulteriore elemento di interesse a questo affascinante sito.

È importante sottolineare che questa zona gode di un’abbondante disponibilità d’acqua, in quanto si trova nelle vicinanze di una delle principali vene del Monte Ortobene, che alimenta Su Ribu ‘e Bitti. Questo ha contribuito a garantire la fornitura d’acqua essenziale per le attività quotidiane e per il sostentamento degli animali da allevamento.

Marra Mala, come altre località del monte, offre uno straordinario spaccato nella storia delle comunità che un tempo popolavano queste terre, e queste particolari strutture sono, di fatto, un tassello importante nel puzzle della storia dell’Ortobene.