La volpe sarda (Vulpes vulpes ichnusae)

La volpe sarda (Vulpes vulpes ichnusae Miller, 1907) è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei Canidae.

Origine e diffusione
La sottospecie ichnusae è considerata endemica della Sardegna e della Corsica . L’ipotesi più diffusa fa risalire la sua origine al Pleistocene, durante il quale la continuità territoriale del blocco sardo-corso con il continente ne avrebbe permesso l’immigrazione; il successivo isolamento geografico avrebbe in seguito determinato la differenziazione genetica. Questa ipotesi non è condivisa da tutti in quanto un’altra teoria fa risalire l’origine al Neolitico per opera di ripetute introduzioni causate dall’uomo di individui di differenti provenienze. A favore di questa seconda ipotesi ci sarebbe la variabilità genetica riscontrata fra le popolazioni di V. vulpes ichnusae e alcuni Autori ritengono che nell’isola siano presenti popolazioni di entrambe le sottospecie, l’ichnusae e la continentale crucigera .

Morfologia
Rispetto alla sottospecie continentale, quella isolana si differenzia per la taglia minore, con una lunghezza del corpo di 59-64 cm, e per le orecchie più piccole; gli altri caratteri sono sostanzialmente simili a quelli della crucigera: testa con profilo frontale triangolare, con muso appuntito, occhi grandi, orecchie larghe ed erette e appuntite, zampe brevi, coda lunga circa metà del corpo. Il mantello è fulvo, con colorazione bianca sul ventre e alla punta della coda.

Habitat
Pur avendo consistenze della popolazione variabili nel tempo e nel territorio, la volpe è ubiquitaria in quanto è presente in diversi ambienti, compresi quelli antropizzati. La si trova negli ambienti forestali e di macchia ma anche in agrosistemi e presso insediamenti umani.

Etologia

Animale solitario e abbastanza elusivo, ha abitudini prevalentemente notturne. Pur essendo un predatore a tutti gli effetti, è in sostanza un onnivoro in quanto la sua dieta è eterogenea ed è composta, oltre che da prede animali, anche da prodotti vegetali (soprattutto frutta) e detriti. L’attività predatoria riguarda uova, rettili, uccelli e piccoli mammiferi.
Si rifugia in tane scavate nel terreno, composte da più camere e provviste di più vie d’uscita.

Fattori di rischio
Pur non essendoci conoscenze sull’effettiva entità della popolazione, non si ritiene che la volpe sia minacciata. Dal punto di vista biologico ha una notevole versatilità e capacità di adattamento che le permettono d’insediarsi in svariati ambienti, anche quelli antropizzati. Considerato animale dannoso, sia alle coltivazioni sia agli allevamenti, è oggetto di persecuzioni da parte dell’uomo.
È ammessa la caccia, regolamentata dalla Legge Regionale n. 23 del 1998.
Riproduzione
La riproduzione è annuale, con accoppiamenti che si verificano nei mesi di gennaio e febbraio e nascite a marzo e aprile. La prole, composta da 3-5 cuccioli, è accudita dalla madre per 3-4 mesi.
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