«A Nuoro, l’afa opprimente della settimana scorsa* è cessata, scriveva la «Nuova Sardegna» il 25 agosto 1899, ed ora un venticello fresco ravviva e ristora, dando la possibilità alle liete brigate di recarsi all’Ortobene. 

Sulla vetta della montagna, ove sorge la chiesetta coronata da bianche casupole, avvi la festa.

Nella sera, leggiadre fanciulle ed eleganti giovinetti, intrecciano le danze sotto le secolari frondose piante.
Ritrovo campestre più gradito di questo non si potrebbe immaginare, ed anche molti forestieri vi si recano ogni giorno dalla città a diporto e a lauti desinari.

Se un decente albergo sorgesse per accogliere chi nella stagione estiva volesse villeggiare sull’Ortobene, sarebbe certamente una impresa lucrosa. Ciò gioverebbe a ravvivare un po’ il commercio che va riprendendo un poco di vita in questa regione.

Le mandorle dolci sono vendute a L. 10 l’ettolitro, le amare a L. 13, il vino a L. 40, l’olio a L. 100 ed il grano a L. 20.
Il prezzo della carne di manzo è stabilito in L. 1,00 al chilo, mentre la carne di pecora viene a costare centesimi 50».