Carbonifero,Permiano,Triassico

Il Carbonifero è rappresentato dall’origine dei graniti sardi, l’ossatura e, al tempo stesso, il “salvagente” di un’ isola che , a parte successive parziali trasgressioni marine, mai più si è eclissata tra le spumose acque del Mediterraneo (la cosiddetta, e meno poetica, tendenza geocratica, ovvero ad emergere). Il passaggio al Permiano (280-225 MA) è caratterizzato, per I’ appunto, dalla graduale demolizione del rilievo ercinico ad opera degli agenti erosivi {penepiano ercinico) e dall’accumulo, nelle depressioni create dall’orogenesi, dei detriti prodotti da questo smantellamento. Il Permiano sfuma, poi, nel Triassico (225-195 MA), il primo periodo del Mesozoico o Secondario (225-65 MA). In questo periodo la Sardegna, precedentemente interessata da una lunga fase di continentalità, è soggetta ad una progressiva trasgressione marina che sommerge la zona centrale e nord occidentale dell’ isola, dalla Nurra e dall’Anglona fino al Sulcis – Arburese ed alla Marmilla, originando estese lagune. Ma, intorno al Triassico superiore, il clima particolarmente torrido e il ritorno ad un ambiente di acque basse hanno provocato la precipitazione dei sali con la conseguente formazione di depositi evaporatici degni di nota (gessi della Nurra e dell’ Iglesiente).