L'inclinazione dei versanti del monte

“Da Cuccuru Nigheddu a La Solitudine, con distanza di circa 2700m, si ha un dislivello di m.405, con una pendenza media del 15%; da C. Nigheddu, in direzione Sud, alla Strada statale 129, con una distanza di m.2200, si ha un dislivello di m.605, con una pendenza del 27%; da C. Nigheddu, in direzione Est, fino al fondovalle, ad una distanza di metri 1300 corrisponde un livello di m.505, con una pendenza del 39%. 

Nel versante Nord la pendenza media, per una distanza di m.3000, è del 20%. In particolare, le pendici di Caparedda hanno pendenze medie variabili dal 35% al 50%; i versanti meridionali registrano pendenze medie del 55-65%” (A. Mele). Pertanto, nel caso di piogge particolarmente intense, l’aumento di peso della massa inzuppata d’ acqua e l’effetto lubrificante, che essa esercita lungo la superficie di contatto tra i materiali incoerenti superficiali e il substrato, determinano lo scivolamento dei primi lungo i suoi declivi ripidi e sassosi, che è ancora più accentuato quando devastanti e ricorrenti incendi privano i pendii della loro vegetazione.

Il procedere del fenomeno ha generato, quindi, potenti accumuli di sabbioni arenizzati ed incoerenti nelle zone più depresse e ha consentito alla roccia, che era ancora sana, di emergere sempre di più nel paesaggio circostante. L’azione delle acque ha così generato, accanto a forme morbide e dolci, altre più aspre e selvagge, plasmando un variegato paesaggio costituito da spuntoni e torrioni di rosea roccia cristallina, picchi rocciosi e strapiombi, guglie e pinnacoli isolati (noti come «tor»), cataste di blocchi rotondeggianti o prismatici talora sovrapposti in equilibrio precario («balanced rock»), ampie pareti cariate a nido d’api (come a Sos nodos de Lallanu), grossi massi tagliati in più parti da solchi netti (i cosiddetti “blocchi a split”) o arrotondati e quasi svuotati da alveoli e cavità (i caratteristici «tafoni»), così da assumere le sembianze di animali («rocce zoomorfe» del Maialetto in località “Sos eliches artos”, dell’ Avvoltoio in loc. Murrone, della Tartaruga in loc. “Sa ‘e sos frores”,ecc.), di persone («roccia antropomorfa» della Vecchia in costume in loc. “Farcana”), o addirittura di figure mitologiche (Profilo di gigante in loc. “Ribu ‘e Seuna”).

4.6/5