Generalità sul clima
Qualche studioso, in passato, si è basato su determinati aspetti per definire, in generale, il clima. Il Pavari, ad esempio, nel 1916, ha proposto una classificazione delle zone climatico- forestali d’Italia basandosi: 1. su due componenti della vegetazione forestale: la spontaneità ed il ciclo di vita molto lungo; 2. su tre valori medi di temperatura: media annua, media del mese più freddo, media dei minimi annuali. Egli ha così distinto cinque zone, il cui nome deriva dalla formazione vegetale che caratterizza il paesaggio: Lauretum, Castanetum, Fagetum, Picetum ed Alpinetum. La Sardegna rientrerebbe nella zona del «Lauretum»; in particolare Nuoro, nella zona del Lauretum, sottozona media. L’Eredia, nel 1942, ha rilevato che i climi italiani rientrano completamente fra quelli «mediterranei» e li ha suddivisi in tre zone: temperata, fredda e rigida. È, quindi, una classificazione esclusivamente termica, in base alla quale la Sardegna rientrerebbe fra i climi temperati caldi “con prolungamento della stagione estiva e con inverno mite”.
L'Arrigoni
Per l’Arrigoni (1968), il clima della Sardegna è nettamente bistagionale: una stagione caldo-arida si alterna ad una freddo-umida. La prima aumenta di intensità procedendo dal Nord al Sud dell’isola e dalle montagne al mare; la seconda subisce variazioni di intensità e durata con l’altitudine e la latitudine, in particolare, diminuisce procedendo da Nord a Sud e dalle montagne al mare. A piccola scala, quindi, il clima dell’ isola si può definire temperato-caldo, con una stagione caldo arida ed una piovosa più o meno fredda. L’inverno, infatti, è mite nelle zone litoranee ed in quelle interne di modesta altitudine, freddo e piovoso in montagna. L’estate, invece, è ovunque calda (media del mese più caldo quasi sempre superiore a 23°C) e arida (precipitazioni estive sempre basse nella media, nulle o quasi nei singoli anni). Temperatura, precipitazioni, pressione atmosferica, venti, umidità relativa, nuvolosità, visibilità sono, comunque, i principali fattori che determinano il clima di una data regione e possono essere misurati e rappresentati da valori numerici. Essi acquistano significato in quanto espressione dell’equilibrio naturale esistente fra clima, suolo e vegetazione.