I Filoni
La continuità dell’ ammasso granitico è spesso interrotta dall’ iniezione di filoni, per lo più interamente costituiti da quarzo. I “filoni” sono propaggini di masse magmatiche insinuatesi in fenditure di rocce di qualsiasi tipo; nel caso specifico, essi interessano la massa plutoniana stessa, in quanto, partiti da zone più interne, hanno poi attraversato le parti esterne già consolidate, nelle quali, però, la contrazione dovuta al raffreddamento aveva generato delle fessurazioni. Talora hanno forti concentrazioni di minerali che nel magma originario erano molto dispersi: in questo caso, si tratta di filoni aplitici (cioè differenziati in senso acido) di quarzo idrotermale bianco.
La fase idrotermale inizia al di sotto dei 370°C e i filoni, che in essa si formano derivano da sostanze disciolte in acqua, le quali, con l’abbassamento graduale della temperatura, si separano I’ una dopo l’altra. In generale, i filoni possono avere svariate forme (persino irregolari e ramificate), ma la più elementare, riscontrabile anche nei filoni quarziferi del Monte, è simile a quella di una tavola, che attraversa la roccia incassante secondo superfici piane e parallele.
Un po’ più su della Solitudine, laddove la strada si piega ad U , per poi salire verso il Monte, ad esempio, è possibile distinguere nitidamente, nella parete rocciosa aggettante, un filone di quarzo latteo dalla singolare forma a V.