PARCO
Il Pino di Grazia Deledda
ORTHOBENESSERE
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IL PINO DI GRAZIA DELEDDA (Su Pinu)
Il Pino di Grazia Deledda, comunemente conosciuto come “Su Pinu”, era un secolare pino domestico (Pinus-pinea), avente un età superiore ai 200 anni e un’altezza di circa 25 metri. Il Pino si diramava in due ramificazioni principali, delle quali una fu colpita da un fulmine e tagliata. Il maestoso albero si ergeva ai bordi di viale Murichessa, a Nuoro, all’interno di un antico rialto rotondo in pietra che ne delimitava il perimetro.
Sotto l’ombra di questo maestoso albero, la scrittrice sarda premio Nobel si rifugiava per contemplare e scrivere; insomma, un luogo davvero suggestivo. Grazia Deledda, ha raccontato della località in numerose lettere e romanzi, dedicandogli perfino una novella, intitolata: “Sotto il Pino”.
Il Pino è vissuto fino al 2014 quando, in seguito alle analisi svolte dall’università di Sassari, si decretò la sua morte. Per un lungo periodo di tempo non si ebbe il coraggio di abbattere l’albero, nonostante ormai non ci fosse più nulla da fare. Inizialmente furono rimosse le fronde dei rami più alti per evitare che la pianta si destabilizzasse. In seguito, il 5 febbraio del 2019, il Pino fu abbattuto.
Oggi è possibile visitare un Monumento naturale in memoria del Pino, grazie al duro lavoro dei volontari che hanno saputo imbalsamare il tronco abbattuto nel 2019. Il monumento si trova vicino al rialto, adagiato su un letto di ghiaia e delimitato da dei pali in castagno.
Il Pino di Grazia Deledda, comunemente conosciuto come “Su Pinu”, era un secolare pino domestico (Pinus-pinea), avente un età superiore ai 200 anni e un’altezza di circa 25 metri. Il Pino si diramava in due ramificazioni principali, delle quali una fu colpita da un fulmine e tagliata. Il maestoso albero si ergeva ai bordi di viale Murichessa, a Nuoro, all’interno di un antico rialto rotondo in pietra che ne delimitava il perimetro.
Sotto l’ombra di questo maestoso albero, la scrittrice sarda premio Nobel si rifugiava per contemplare e scrivere; insomma, un luogo davvero suggestivo. Grazia Deledda, ha raccontato della località in numerose lettere e romanzi, dedicandogli perfino una novella, intitolata: “Sotto il Pino”.
Il Pino è vissuto fino al 2014 quando, in seguito alle analisi svolte dall’università di Sassari, si decretò la sua morte. Per un lungo periodo di tempo non si ebbe il coraggio di abbattere l’albero, nonostante ormai non ci fosse più nulla da fare. Inizialmente furono rimosse le fronde dei rami più alti per evitare che la pianta si destabilizzasse. In seguito, il 5 febbraio del 2019, il Pino fu abbattuto.
Oggi è possibile visitare un Monumento naturale in memoria del Pino, grazie al duro lavoro dei volontari che hanno saputo imbalsamare il tronco abbattuto nel 2019. Il monumento si trova vicino al rialto, adagiato su un letto di ghiaia e delimitato da dei pali in castagno.
LA LOCALITà
La famiglia della scrittrice possedeva diversi terreni situati proprio all’interno della località “Su Pinu”.
Sia nella novella “Sotto il Pino“ che in “Cosima“, la scrittrice descrive l’area in maniera molto precisa e accurata.
Il Pino sorgeva sopra un rialto rotondo in pietra e, oltre al maestoso albero, erano presenti alcune piante di fico, una vasca d’acqua, una vigna, un piccolo orto e una casetta in pietra.
La località fu frequentata, oltre che dalla scrittrice premio Nobel Grazia Deledda, anche da alcuni importanti esponenti del mondo culturale sardo, come Sebastiano Satta e Antonio Ballero, che contribuirono a rendere la città di Nuoro l’Atene Sarda del ‘900.
Esiste ancora?
Cosa prevede il progetto
La Vigna di Grazia Deledda
"E nella stagione l'uva, quasi tutta da vino, quel vino leggero ma saporoso che aveva aiutato Cosima a comprar francobolli e spedir manoscritti..."
Aggiornamento sui lavori
Una time-line sempre aggiornata per raccontare a tutti la storia di un bellissimo progetto.
Tutte le tappe: dalla morte del Pino, fino alle ultime attività svolte dai volontari per la realizzazione del parco.
"Su Pinu" e i personaggi dell'Atene Sarda
Storie, dipinti, lettere e racconti intorno ai personaggi dell'Atene Sarda... e non solo
Un monumento naturale
Dal tronco del famoso Pino, ormai morto, nasce un monumento naturale dedicato alla scrittrice
A che punto sono i lavori?
Stanno partecipando:
Volontari
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Partecipa anche tu!
Contribuisci anche tu alla realizzazione del parco: iscriviti tra i volontari oppure aiutaci con una piccola donazione, GRAZIE!
Gli elementi centrali del parco:
Il Pino La Vigna La Casetta Gli Orti
Il Pino La Vigna La Casetta Gli Orti
Il Pino di Grazia Deledda
"Su Pinu", la località che ha dato ispirazione ad una delle più grandi scrittrici al mondo.
Solo la vigna rallegrava coi suoi quadrati verdi e gialli, con qualche filare di grandi fichi bassi, la dolce triste solitudine del luogo: i monti lontani innalzavano una muraglia azzurra intorno all’orizzonte. Un colono del Continente coltivava, fin dal tempo in cui era vivo il padre di Cosima, la vigna da lui piantata, e un grande orto che godeva di un rivolo d’acqua raccolto in una vasca ampia come un laghetto, circondata di giunchi, canne e salici selvaggi. Il luogo era bello: una specie di oasi nella desolazione della pianura incolta e pietrosa, saettata, nell’estate, da un sole implacabile. Ed ecco, adesso, la casetta di pietra lo rendeva più pittoresco ed ospitale: erano appena due stanze, addossate, che fino a quel tempo era stata l’abitazione del solitario colono, il quale non si moveva mai dal posto, rifornito ogni tanto di pane e altri viveri da Andrea, che di ritorno portava a casa i prodotti dell’orto. Erano per lo più patate, legumi, verze, zucche e insalate, e qualche volta anche poponi e cocomeri. E nella stagione l’uva, quasi tutta da vino, quel vino leggero ma saporoso che aveva aiutato Cosima a comprar francobolli e spedir manoscritti.
Il tramonto arrossava la vigna, la vasca e i salici scintillavano; le distese della pianura avevano la calma e melanconica poesia della steppa, come Cosima l’aveva intraveduta in qualche racconto russo: ma il punto centrale del paesaggio, il più bello, era il pino solitario entro il quale vibravano le fiamme del sole che pareva vi si annidasse come un grande uccello di porpora.
E l’anima nostra rassomigliava al pino, altissimo e amico del cielo, delle nuvole, degli uccelli, dei colori orientali dell’orizzonte: il pino che sovrastava ogni cosa intorno, e pareva più alto dei monti lontani, e viveva per conto suo, sopra la piccola eppure grande fatica dell’uomo esiliato, senza badare ai cavoli e ai fiori; solo e potente con le sue calme, i suoi mormorii, le sue rabbie oceaniche quando lottava contro i venti e ne vinceva il rumore.
ARTICOLI E NOTIZIE
Prima e Dopo i lavori di pulizia svolti dai volontari
Grazie a tutti i volontari, alle aziende, agli enti, alla Fondazione di Sardegna, ai donatori e a tutti coloro che stanno partecipando e dando una mano. GRAZIE!