La lettera di Grazia Deledda
Ill.mo Signor Direttore,
Il ventinove agosto sarà inaugurato sulTOrtobene il monumento al Redentore, augurio di bene e di tempi migliori per il circondario di Nuoro e per la Sardegna tutta.
La colossale statua, poderosa opera dello scultore Jerace, è già arrivata a Nuoro.
Come si sa, l’opera viene a costare non poche migliaia di lire, e già quasi tutta la somma è stata raccolta fra la povera ma premurosa popolazione sarda. Ora mancano solo varie centinaia di lire (credo 1800) per completare la somma, e si è pensato, da un Comitato di Signore nuoresi, riunitosi a tal scopo, di raccogliere oggetti per una lotteria da tenersi probabilmente sull’Ortobene il giorno della inaugurazione.
Io sono qui a Nuoro per qualche giorno e non faccio parte del Comitato: tuttavia, per mezzo di questo cortese giornale, mi rivolgo alle gentili Signore e Signorine di Cagliari e di tutta la Sardegna, perché vogliano anche esse prendere parte all’opera generosa delle Signore nuoresi.
Inviare ciascuna un oggettino dimenticato in un angolo della loro casa, un libro, un pezzo di stoffa, un lavoretto, un ventaglio di carta, ecco ciò che io domando alla mie gentili conterranee.
Gli oggetti possono essere inviati per mezzo di un pacco postale, o meglio campioni senza valore al mio indirizzo qui a Nuoro.
I nomi delle Signore e Signorine donatrici saranno pubblicati sui giornali dell’isola.
Sicura della tradizionale bontà di gentilezza delle Signore sarde, io ringrazio sin da ora, a nome di tutta Nuoro, certa che tutte le anime gentili prenderanno parte a questa opera di alta bellezza.
Nuoro, 16 Luglio 1901
GRAZIA DELEDDA
Pubblicato il 24/ 08/1901
Siamo al 24 agosto, pochi giorni prima della tanto attesa inaugurazione del Monumento. «Per la lotteria si hanno splendidi, ricchissimi oggetti. E là, in quegli oggetti, la generosità delle signore di Nuoro e di Cagliari: ve ne saranno per tutti i gusti, «per mille seti e mille fami», dal semplice fiore al monile d’oro e d’argento, dal vaso di finissima porcellana al ricamo più sottile, dal gingillo e dal ninnolo più delicato e piccino al quadro di grande valore d’arte. Le sale che si adibiranno all’uso sono quelle del sig. Eugenio Debernardi, nel locale delle scuole femminili, presso un giardino che ha gl’incanti di quello di Armida. Per credere bisognerà vedere. La lotteria è l’ultima tavola cui si aggrappa la speranza del Comitato… Si spera un pienone, per sopperire alle spese enormi che i nuoresi, ed i sardi tutti, hanno dovuto incontrare».
Ed effettivamente il pienone «auspicato» si verificò: il ricavato della lotteria ammontò a ben lire 1140,95.
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