LA MONTAGNA SACRA

Il naturalista Domenico Ruiu: il bosco è in continua crescita

NUORO. «Mai, a memoria degli uomini di oggi, l’Ortobene ha goduto e gode di uno stato di salute così florido e vigoroso». Domenico Ruiu non ha dubbi quando parla della montagna sacra dei nuoresi. Naturalista e fotografo, dice che «il bosco è ovunque, o quasi, ed è sano, in continua crescita». «Mai stato così florido ed esteso da più di un secolo, dopo avere subito nella sua storia tagli intensi e incendi ripetuti e tragici» conferma e aggiunge Renato Brotzu.

 È la prima scoperta di una nuova esplorazione che Ruiu propone all’attenzione della sua Nùgoro amada. Una mostra fotografica, «Su Monte», allestita (da stasera, con tutto il coro Ortobene schierato per l’occasione) nei locali del ristorante Fratelli Sacchi, che anticipa di qualche settimana l’uscita di un nuovo libro, «Su Monte. L’Ortobene di Domenico Ruiu», appunto. Un omaggio al polmone verde del capoluogo, un’occasione soprattutto per riflettere e rivalutare l’opera dell’uomo (troppo spesso assente, distratta e incurante della natura) tra le rocce e gli alberi ai piedi del Cristo Redentore.
 Un patrimonio, un’eccellenza che viene anche prima di altre eccellenze cittadine, dal Museo Man al Museo etnografico, sottolinea Renato Brotzu, pure lui fotografo naturalista, coautore vent’anni fa assieme allo stesso Ruiu di una prima monografia, «Il monte Ortobene».
 «Spesso non siamo consapevoli della fortuna che ci è toccata con questo patrimonio naturale così vicino alla città e così accessibile e fruibile» continua Brotzu, micologo e già assessore comunale all’Urbanistica. Che distingue due aspetti, presentando il nuovo lavoro dell’amico Ruiu: da un lato il bosco, «splendido e in perfetta salute»; dall’altra, «la parte antropizzata», abbandonata a se stessa, come dicono i nuoresi davanti all’evidenza.
 Ecco perché la mostra «Su Monte», una trentina di immagini stampate in grande formato (dal 50 per 70 centimetri al 2 per 1 metro), è uno stimolo alla riflessione.
 Un’esposizione e un libro nati da un’idea che affonda le radici nella scorsa estate, quando Domenico Ruiu era appena tornato da un viaggio in Alaska. «D’accordo con il Comune, volevo contribuire alla raccolta di fondi per il restauro della statua del Redentore» spiega il fotografo. Oggi, che la colletta è stata chiusa, non c’è più quella necessità. Resta il prodotto editoriale, di grande pregio e valore sentimentale. Un viaggio esaltante, nel tempo e nello spazio, quasi onirico, tra i segreti dell’Ortobene, dove «non b’hat perca o corrale – scrive il poeta Giovanni Piga – chi non cubet un’arcanu galu oje». «Non c’è angolo dell’Ortobene dove non si celi, ancora oggi, un mistero». È fatto così anche questo nuovo album dell’autore di «Caro grifone» e «Su puzonarju»: ogni fotografia è una sorpresa, un mondo senza confine. Dove poche frasi affidate a venticinque firme diverse, da Grazia Deledda a tziu Franzischinu Satta, danno voce ai colori che parlano e raccontano il fascino del monte. Con il sindaco Sandro Bianchi e l’assessore alla Cultura Leonardo Moro che scrivono la presentazione del volume.

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