L'anima granitica della Sardegna
La Sardegna, tuttavia, a causa della sua rigidità, dovuta alla sua «anima» granitica, non ha subito alcun piegamento. Questa resistenza al corrugamento si è tradotta in una rotazione antioraria, di circa 60° verso Est,del blocco sardo-corso, che, nell’ Oligocene (37-26 MA), si è staccato dalla costa franco-iberica per assumere I’ attuale posizione meridiana al centro del Mediterraneo occidentale circa 19 milioni di anni fa, nel Burdigaliano (Miocene inferiore). Non solo, ma tale resistenza ha provocato anche l’esplosione di un’intensa attività vulcanica, che, attraverso soste e riprese, si è effettivamente estinta solo in età preistorica e che ha interessato, con particolare potenza, il settore nord occidentale con accumuli lavici spessi anche 800-1000 metri. La resistenza al corrugamento è ben visibile nei graniti di tutta I’ isola e anche in quelli dell’ Ortobene, dove ha generato “fessurazioni”, aventi due direzioni predominanti, una NS e l’altra EW, che, pur oscillando continuamente a zig-zag o serpeggiando, rimangono sempre costanti. L’altopiano granitico, di cui l’Ortobene fa parte, smembrato e profondamente metamorfosato dai movimenti orogenetici, verrà, poi, definitivamente separato dal complesso calcareo -dolomitico mesozoico della Sardegna orientale dall’ erosione dei due fiumi Cedrino e Isalle. Se nell’Oligocene il mare si era ritirato nella zona orientale, invadendo però quasi tutto l’attuale Campidano, nel Miocene (26-5,2 MA), una nuova limitata trasgressione marina ha colmato una depressione tettonica che attraversava l’isola da Nord a Sud.