palas de casteddu
Monte Ortobene
Monte Ortobene
Monte Palas de Casteddu è senz’altro una delle località più conosciute e belle dell’Ortobene. È una punta ben visibile dalla città e da molti angoli del monte Ortobene. Essa è formata da diversi tafoni e caratterizzata da una forma ovalizzata verticalmente con il punto più elevato (punta Palas de Casteddu o Pala ‘e Casteddu) che raggiunge un’altitudine di 813m. Raggiungere la punta è piuttosto complicato ma, una volta saliti, è possibile ammirare un vasto panorama che comprende parte della montagna stessa, in particolare la località di Sedda Ortai e gran parte degli agri di Nuoro, Oliena e Orgosolo. Così racconta Francesco Ciusa: “La scalata alla cima è di grande difficoltà; basti dire che, ad un certo punto, dove vi è un crepaccio orizzontale, c’è davanti un burrone a picco spaventoso; è d’uopo strisciar carponi per poterlo sorpassare uno per volta …”.
Lungo il tragitto che ci conduce nella suggestiva località, in alcune ore del giorno, è possibile sentire un armonioso suono di campanelle, sono le caprette della famiglia Salvietti, che pascolano felici tra le rocce. I Salvietti sono l’ultima famiglia di pastori caprai ancora presenti sul monte Ortobene che tutt’ora operano realizzando ottimi prodotti tipici locali.
La denominazione “Palas de Casteddu” è dovuta ad un’antica “fortificazione”. Tra le rocce alla base della punta, è possibile infatti trovare alcune testimonianze di antichi insediamenti, probabilmente protostorici. Si tratta di antichissimi lacerti murari in pietra che sorgono in una delle poche aree coltivabili dell’Ortobene. Nel versante Nord della località sono state individuate inoltre schegge di selce e ossidiana, così come frammenti ceramici di incerta attribuzione cronologica anche se molto probabilmente di età pre-protostorica.
Il toponimo della località Palas de Casteddu, come precedentemente menzionato, trova la sua origine per la presenza di un antico insediamento. Nel corso dei secoli, il nome del luogo ha però subito piccole variazioni, un fenomeno comune nelle località di grande notorietà o molto frequentate.
In alcune antiche cartografie, la località viene annotata come “Monte Palas de Casteddu“, come riscontrato anche negli scritti di Francesco Ciusa o nelle composizioni poetiche di Pietro Piga. In altre mappe, viene semplicemente indicata come “Palas de Casteddu“. Nel linguaggio parlato, soprattutto quando ci si riferisce esclusivamente alla cima della località, è diventata consuetudine l’espressione “Punta Pala ‘e Casteddu“, attualmente il toponimo più diffuso. Infatti, raramente sentirete dire “Monte Palas de Casteddu” mentre “Punta Pala ‘e Casteddu” è molto più frequente nel parlato quotidiano.
Nel corso del tempo, i luoghi subiscono cambiamenti, così come le persone, e spesso anche i toponimi e le denominazioni. Nel medesimo contesto dell’Ortobene, esistono diversi esempi: Sedda Ortai o Sedda Orthai?; Punta Fumosa o Su Nodu Artu?; Ortobene o Orthobene?; Sa ‘e sos Frores o Rughinas? e così via.
Qualora oggi qualcuno affermasse di aver passeggiato tra i sentieri de “Rughinas”, veramente in pochi comprenderebbero, poiché per la maggior parte delle persone quella località è ormai nota come “Sa ‘e sos Frores“.
Frequentemente, ci si trova di fronte a domande riguardanti tali particolari, e talvolta si assiste a dibattiti molto accesi.
In conclusione, anziché porre l’accento su questi dettagli, è più utile approfondire la comprensione della storia dei luoghi e preservarli con attenzione esattamente come li abbiamo trovati, valorizzando la loro essenza intrisa di storie e aneddoti. Manifestare cura e rispetto verso di essi è essenziale per assicurare la loro integrità e mantenere viva la loro ricchezza storica e ambientale.
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